Il filo conduttore, per individuare alcuni aspetti peculiari di questi ultimi miei lavori, si dipana oggi attraverso l’evocazione di immagini, svelando mistero che esse racchiudono, quale prodotto della “memoria”, spesso involontaria, scandagliata attraverso l’assemblaggio di forme, e materiali, pitture e disegno e iconografie di ogni tipo.
Il dinamismo delle forme, che intende dare identità ed evidenza a queste sensazioni visive, riaffiora nella mente sotto molteplici aspetti e produce, nel tumultuoso farsi e disfarsi della pittura, la percezione di nuovi orizzonti e la praticabilità di vie diverse e suggestive, quali la continua finzione dei materiali nelle loro diverse coniugazioni e dissolvenze.
Le emotività che si addensano, in questo frangente, anticipano ogni riflessione e condensano l’elemento poetico nella percezione delle apparizioni figurali. Le “memorie sintetiche” diventano quindi il risultato interlocutorio dei significati che attraversano le immagini, una sintesi che si proietta metaforicamente nella mia vita d’artista, vissuta come una pericolosa oscillazione, tra un “tempo storico” e un “tempo mentale”.
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